Giorgia Meloni commenta la Manovra 2026: “Siamo riusciti a utilizzare al meglio le poche risorse”. Tutti i dettagli.
La Manovra 2026, approvata dal Consiglio dei Ministri, segna un nuovo passo del governo Meloni, che sottolinea la continuità con le precedenti leggi di bilancio. In un contesto economico sfidante, caratterizzato da risorse limitate, la premier ha espresso soddisfazione per il risultato raggiunto.
“Siamo riusciti a utilizzare al meglio le poche risorse a disposizione e il risultato mi pare soddisfacente. Immagino che quando il ministro Giancarlo Giorgetti ha parlato di ‘miracolo’, si riferisse a questo e non al fatto che non ci fosse un accordo di maggioranza sull’impianto della Manovra”, ha dichiarato Meloni dopo l’approvazione della legge di bilancio.

Il compromesso sulle banche
Uno dei punti più delicati della manovra riguarda il contributo straordinario richiesto al settore bancario, pari a 4,4 miliardi di euro per il 2026.
Come riportato da tgcom24.mediaset.it, in un’intervista al Sole 24 Ore, Meloni ha spiegato: “Siamo sempre stati tutti dell’idea che anche il sistema bancario e assicurativo avrebbe dovuto fare la propria parte, con buon senso e senza spirito punitivo. Ci siamo confrontati sulla formula con cui raggiungere questo risultato, e trovo che il punto di caduta sia molto equilibrato”.
L’obiettivo è quello di garantire che anche il comparto bancario contribuisca al bilancio dello Stato senza generare effetti distorsivi o percezioni di ingiustizia.
Fisco, cuneo e lavoro povero
Meloni ha ricordato come il taglio del cuneo fiscale sia già iniziato nel 2022: “Abbiamo iniziato a tagliare l’Irpef con la prima legge di Bilancio varata nel 2022. Finora abbiamo già accorpato le prime due aliquote Irpef sui redditi fino a 28mila euro, abbiamo poi tagliato il cuneo contributivo fino a 7 punti e lo abbiamo reso strutturale agendo sull’aspetto fiscale”.
Per il 2026 è previsto un ulteriore intervento: “Ora facciamo un ulteriore passo in avanti, tagliando dal 35% al 33% l’aliquota tra i redditi tra i 28 e i 50 mila euro”.
Il governo introduce anche una misura contro il lavoro povero: “Abbiamo previsto un’aliquota sostitutiva del 5% sugli incrementi di reddito derivanti dai rinnovi contrattuali, che saranno chiusi nel 2025 o nel 2026, per i redditi fino a 28mila euro”.
Sul fronte dello sviluppo economico, Meloni ha risposto alle richieste di Confindustria, spiegando: “Ci sono tre miliardi di euro di incentivi in più, ai quali si aggiunge la riattivazione del super e dell’iper-ammortamento, che vale complessivamente 4 miliardi nel prossimo triennio”.
Infine, ha ricordato l’importanza della politica di coesione a livello europeo: “Puntiamo ad aggiungere altre risorse con la revisione di medio termine della politica di coesione proposta dal vicepresidente della Commissione europea Raffaele Fitto, che ha tra le cinque priorità dei fondi il tema della competitività”.
La manovra si presenta dunque come un intervento selettivo ma strategico, pensato per rispondere alle esigenze di famiglie, lavoratori e imprese, pur nei limiti imposti dalla disponibilità di bilancio.
Con l’approvazione in Consiglio dei Ministri della Legge di Bilancio 2026, compiamo un passo importante per continuare a costruire il futuro dell’Italia.
— Giorgia Meloni (@GiorgiaMeloni) October 18, 2025
Si tratta di una Manovra seria, equilibrata e responsabile, da 18,7 miliardi di euro, che concentra le risorse su famiglie,… pic.twitter.com/4BdYsgsLfP